Egregio Capezzone,
credo conosca benissimo la storia dei precari della scuola, dei licenziamenti
epocali e dell'indifferenza del Governo. In questi giorni impegnato a
minacciare espulsioni a dettare diktat ai dissidenti a definire "senza palle"
chi in questo momento osa obiettare democraticamente contro il Suo beneamato
Premier. Scontri di potere lesivi, offensivi, segno di indifferenza e evidente
dimostrazione che l'interesse privato si antepone a quello sociale. Parole
facinorose in contraddizione eclatante coi dettami e i reclami dei mesi scorsi
riguardanti il partito della pace e dell'amore. Signor Capezzone Le faccio
presente che mentre Lei si dimena contro questo o quel suo antagonista a
Benevento è in atto una grave crisi occupazionale ed economica causata dalla
mala politica Governativa per niente attenta ai bisogni reali del cittadino, da
una Lega padrona che spadroneggia, da una politica clientelare e non di
sviluppo messa in piedi al Sud per continuare a manipolare i voti. Le faccio
presente che da anni la Lega definisce i docenti dei "disadattati, incompetenti
terroni" che devono rimanere al Sud; da anni ci offendono, calpestano la
dignità, ci deridono e dopo averci sbattuto fuori senza un motivo ci invitano a
trovare un lavoro, ad andare a zappare la terra. E Lei e le Sue palle dove
eravate? Nemmeno una parola solidale, nessun impegno da parte dei Parlamentari
De Girolamo e Formichella a voler contrastare una politica diffamatoria,
denigratoria e insensibile nei confronti di chi veniva licenziato. Signor
Capezzone le faccio presente che il Governo, ivi compresi gli Onorevoli
Sanniti, ha appena approvato il Salva Precari Bis. Nessuna tutela economica,
nessun diritto, solo una graduatoria di merito. Mi dica come camperanno i 1000
precari licenziati del suo territorio, che da anni lavoravano con contratti
annuali? Con le supplenzine di 60 giorni complessivi su 360 giorni? Potranno
mandare avanti una famiglia con una retribuzione annuale di pochi spiccioli che
non arriveranno a 1000 Euro? Lo sa che la legge impone l'assunzione dopo tre
anni di lavoro a tempo determinato di seguito? Lo sa che per i precari, che
hanno contratti decennali di seguito ,non triennali, non solo non c'è stata
assunzione ma addirittura c'è stato un licenziamento? Lei è un legale allora
spieghi al cittadino se è lecito fare prima un accordo e poi venire meno. 16
anni fa, 20 anni fa vincemmo un concorso, ci dissero che saremo stati assunti
di sicuro ma che bisognava fare qualche anno di lavoro precario e invece? La
legge del taglione ci ha ucciso come individui e espulso da qualsiasi forma di
lavoro avendo superato tutti i 40 anni da un pezzo. Si fa presto a parlare di
palle omettendo di pesare le proprie. La sfido a un incontro pubblico sul tema
del lavoro. Sono sicura che come sempre non seguirà nulla. Nessun pidiellino ha
mai accolto questa sfida: avrà dimenticato le biglie a casa!
Daniela Basile
giovedì 5 agosto 2010
mercoledì 14 luglio 2010
Tagli, tagli, tagli, subiamo solo tagli; Milioni di milioni li rubano i padroni
Tagli, tagli, tagli subiamo solo tagli.... Il Governo taglia... demanda alle
Regioni e taglia...Le Regioni demandano a Province e Comuni e tagliano ..
Comuni e Province inghiottiti nel vortice della crisi, della povertà sociale
si ritrovano a dover fronteggiare un'emergenza privi di risorse . Il
Governo il mandante della lenta morte di tanti onesti cittadini vigliaccamente
nascosto dietro le quinte. Strumentalizzatore per eccellenza delle
disgrazie altrui per meri fini propagandistici e elettorali,furbamente scarica i
problemi a terzi .Più che Governo del fare è un Apparato del codardo mentire.
Gli onorevoli De Girolamo, Formichella, Colasanto, Lonardo Mastella , Mazzoni
con i Senatori Viespoli e Izzo, dai loro scanni super pagati pacificamente e
goliardicamente stanno a guardare. Di tanto in tanto fanno visita ai poveri
disperati con lo stuolo di telecamere e come da copione si lavano le mani
scaricando la colpa ai rivali. Ci chiediamo ma i tagli alla scuola, alla sanità
,al sociale, ,la soppressione dei consorzi smaltimento rifiuti li hanno
avallati oppure no?Come si può dare ragione e solidarizzare col precario, col
lavoratore dei consorzi per poi votare in prima linea la loro fine
infischiandosene che il Sannio che hanno sempre nel cuore ne subisca tragiche
conseguenze? I negozi chiudono perché la disoccupazione aumenta; i Sindacati
lanciano allarmi preoccupanti e loro intanto senza batter ciglio alzano il
dito in Parlamento e sottoscrivono passivamente leggi che spesso trovano
ingiuste. E' necessario organizzarsi a livello locale e creare una contro regia
capace di smascherare gli eterni bugiardi, è opportuno creare una rete da cui
possano partire e rilanciare delle controproposte. Per questo chiediamo al
Comune e alla Provincia di Benevento dei consigli comunali e provinciale aperti sul tema della crisi, della precarietà e della disoccupazione territoriale, di attivare
un tavolo interistituzionale permanente in cui siano presenti anche i
rappresentanti delle parti sociali che in prima persona vivono quella crisi, una
struttura che possa trasformarsi in una rete che accolga tutte le vertenze e
metta in essere una task force per poterle fronteggiare, struttura, che nel
contempo diventi luogo di solidarietà attiva in cui possano essere forniti quei
servizi gratuiti che il Governo ha volutamente soppresso; chiediamo che gli
impegni assunti durante l'occupazione del tetto vengano rispettati e che questa
città dimostri e dia l'esempio di buona politica sociale e di voler costruire
un programma incentrato sui bisogni del cittadino a prescindere dai bacini di
voti. Rivendichiamo una vera politica d'azione e respingiamo le menzogne al
mittente/mandante.
Comitato Insegnanti e Ata precari Sanniti
martedì 6 luglio 2010
Non ci resta che.... fare gli ambulanti. Venerdì 9 luglio Cocco Day
Licenziati da un anno, messi alla porta nonostante gli elevati standard professionali per un mero scopo di risparmio di gestione, ci siamo ritrovati soli a dover competere e sgomitare nello striminzito mondo occupazionale , a prendere sonori ceffoni e amare delusioni. Abbiamo sostenuto colloqui di lavoro per poterci ricollocare, per poter campare ma invano: troppo qualificati per alcuni settori, troppo vecchi per troppi. Non ci siamo arresi e abbiamo tentato la strada del lavoro autonomo ma, non appena entrati in banca , con idee geniali e zero garanzie, il direttore ci ha guardato in faccia facendosi una sonora risata. Chi mai finanzierebbe un disoccupato senza un Euro in tasca e tante pensate brillanti! Siamo entrati nel vortice del lavoro a ricatto: o bere e accettare il progettino di 10 ore sottopagato e senza garanzie o affogare. E noi pur accettando a malincuore ,lentamente siamo colati a picco nel mare della frustrazione e della disperazione. Lasciati in balia delle onde da un Governo inumano che disprezza e calpesta la costituzione e i lavoratori, non pieghiamo la testa accettando passivamente una sentenza ingiusta. Iniqua per noi e per i giovani cui viene preclusa la possibilità di un lavoro stabile. Non ci resta che piangere direbbe qualcuno... Invece no! Faremo gli ambulanti! Inonderemo le le vie della città. Venerdì 9 luglio presso il Presidio alla Rocca dei Rettori, avrà inizio l'estate precaria seguita dal Cocco Day. Distribuiremo cocco, frutto delizioso ed economicamente accessibile a tutti. Unico investimento certo per le nostre tasche vuote. Stanchi di dover campare sulle spalle dei nostri genitori, stanchi di dover guardare con disagio i nostri figli che chiedono sicurezze e certezze, mettendo ancora una volta la dignità sotto i piedi, come dei clown in un circo immenso, metteremo in piedi questa farsa con lo scopo di denunciare l'indecenza e l'ingiustizia sociale. Invitiamo e facciamo appello a tutti coloro i quali hanno perso tutto: lavoro, diritti e dignità di inondare le piazze, i vicoli, di improvvisarsi ambulanti per dimostrare che la crisi c'è e che il Governo non c'è per chi vive il disagio della crisi. Noi la crisi e gli sprechi del 10% che detiene il 50% delle ricchezze Italiane non li paghiamo!
Comitato insegnanti e ata precari sanniti
giovedì 1 luglio 2010
Diremo No come Pomigliano e come loro Resisteremo!
"La grande crisi", la crisi non voluta, la crisi scaricata sulla povera gente dai poteri forti. Licenziati, privati dei nostri diritti, indeboliti ulteriormente da chi ci Governa ,semplicemente per renderci maggiormente ricattabili. Ci vogliono disoccupati perché vogliono imporci lavori ancora più precari, sottopagati , senza tutele. Ci hanno costretto ad accettare progetti Regionali di poche ore usando l'arma del famigerato salva precari. Abbiamo dovuto apporre la firma ad un contratto che ledeva e cancellava i nostri diritti di lavoratori, che ci imponeva di mandare avanti l'offerta formativa per pochi euro, rimettendoci spesso anche il consumo del carburante per recarci alla sede di lavoro. Hanno utilizzato manodopera a basso costo per mandare avanti il sistema scolastico, per permettere alla scuole Statali di incrementare in fama e in qualità. Un anno logorante, umiliante per tanti di noi, spesso costretti a contenderci quel poco di briciole che di tanto in tanto ci lanciavano. Hanno sfruttato spietatamente la nostra necessità di sopravvivenza per il loro tornaconto personale. Insomma noi siamo l'effetto, il diretto risultato della politica economica egoista e spregiudicata attuale. Pomigliano ha resistito, ha avuto la forza e la possibilità di dire no e di opporsi. A noi invece hanno iniettato la dose letale lentamente, a piccole gocce hanno utilizzato un'arma ancor più subdola: prima la firma di un contratto atipico in cui dietro il riconoscimento di 12 punti ci veniva imposta l'accettazione di tutte le convocazioni che ci sarebbero arrivate pena la perdita dei benefici (12 punti, esclusione dalla graduatoria) poi ci hanno imposto il lavoro ad ore sottopagate ed infine la cancellazione di tutti i diritti. I sindacati, complici hanno firmato e sottoscritto tutti contribuendo alla nostra morte professionale. Noi oggi Diciamo No, come Pomigliano resisteremo e ci opporremo ai ricatti e alla sottomissione imposta. La crisi può e deve essere risolta tassando le banche, eliminando gli sprechi, non investendo centinaia di milioni di euro in missioni militari e armamenti.
Siamo sicuramente la crisi più significativa dell'Intero Territorio Italiano : 1500000 licenziati in un triennio. Tutti sottovalutano, ci calpestano, ci umiliano, senza alcun ritegno. Da oggi ci vedranno tutti, parleremo a tutti, informeremo, discuteremo. Saremo davanti alla Provincia, insieme ai lavoratori dei Consorzi, li affiancheremo e con loro condivideremo i nostri drammi e ci faremo forza. Abbiamo incontrato Da Viespoli a De Girolamo, da Franceschini a Cesa, da Di Pietro a Fioroni ma a parte essere il loro cavallo pubblicitario , il loro strumento per la fama politica nulla è stato fatto per risolvere il problema di tanti anzi, hanno tutti contribuito ad acuirlo per comodità e risparmio. Stavolta dovranno tutti confrontarsi e giustificarsi con la popolazione Sannita tutta perché da lì non andremo via fino a quando l'ultimo cittadino non sarà informato. Invitiamo tutti i cassaintegrati del Sannio ad affiggere i propri striscioni, a venire a raccontare le proprie storie lì in quel luogo che speriamo diventerà lo specchio della Grande crisi che a tutti i costi vogliono sotterrare perché vigliaccamente e per meri interessi economici vogliono usare per arricchirsi e asservirci maggiormente. Noi i vostri sprechi non li paghiamo! Comitato Insegnanti e Ata Precari Sanniti.
martedì 1 giugno 2010
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO
E’ arrivata la stangata. Una manovra pesantissima che colpisce i giovani, i
lavoratori, in particolare quelli pubblici, determina il licenziamento di
decine di migliaia di precari, taglia le risorse alle regioni e quindi al
welfare, toglie autonomia agli enti di ricerca che forniscono i dati sulla
situazione sociale del Paese. Una manovra con effetti depressivi, che aggrava
la crisi e contemporaneamente ne scarica i costi sul mondo del lavoro
complessivamente inteso: giovani, disoccupati, precari, lavoratori,
pensionati.
A breve scadrà ogni forma di ammortizzatore sociale, con il dilagare di un
precariato senza speranze, con tagli impressionanti dei servizi sociali, con un
massacro nella scuola pubblica (41 mila posti di lavoro in meno per settembre)
e l’espulsione in massa del precariato scolastico, con l’incessante attacco al
pubblico impiego, con la crescita a dismisura dell’evasione fiscale e con il
dilagare della corruzione, mentre la pressione del fisco sui salari e sulle
pensioni diventa intollerabile.In più, il governo vuole imporre una nuova
legislazione del lavoro (il Collegato al Lavoro, in formale riscrittura dopo il
rinvio di Napolitano alle Camere) per togliere le residue garanzie giuridiche a
milioni di lavoratori eliminando il freno dell’art.18 dello Statuto dei
Lavoratori, attraverso l’arbitrato concertato con i sindacati complici; e
annuncia ulteriori attacchi al diritto di sciopero, continuando a negare
rappresentanza e diritti ai sindacati di base, nonché la riscrittura dello
Statuto dei lavoratori per cancellarne definitivamente funzione e portata.Una
vera manovra di classe, condita da alcune insignificanti misure
propagandistiche che servono solo a gettare fumo negli occhi.
Il punto è che i governi europei hanno deciso di utilizzare lo spauracchio
della speculazione per ottenere il vero obiettivo, che è quello di demolire il
welfare e ridurre ulteriormente il costo del lavoro in Europa. I governi non
sono impegnati in una titanica lotta contro la speculazione, ma semplicemente
la utilizzano per giustificare il massacro sociale. Come negli anni ’90 l’
ingresso nell’Euro è stato usato per un generalizzato attacco contro i
lavoratori, oggi viene usata la speculazione. Un fantomatico nemico esterno
viene evocato per sconfiggere il nemico interno, i lavoratori.
Questa manovra non ci fa uscire dalla crisi ma la aggrava, ponendo le
condizioni per subire domani altre stangate.
Sperare che l’accettazione dei tagli e dei licenziamenti serva a far passare
la crisi sarebbe suicida.L’unica via di salvezza è la crescita rapida della
solidarietà e dell’unità nella lotta contro i poteri economici e politici
europei che vogliono continuare a far pagare i costi della crisi ai salariati e
ai settori popolari. Solo una generale mobilitazione europea, coordinata dalle
forze anti-liberiste, da coloro che ritengono possibile un altro mondo non
fondato sul profitto, sulla mercificazione globale e sul dominio del mercato,
in una stretta alleanza tra forze sindacali alternative, politiche e sociali,
può modificare il corso degli eventi.
Dobbiamo dire con chiarezza che la difesa del welfare, dei diritti e dei
salari dei lavoratori, dell’occupazione contro ogni licenziamento, costituisce
l’unico modo per difendere gli interessi generali della società e l’unica via
di uscita dalla crisi.
Per questo sabato 5 saremo in piazza con il sindacalismo di base a manifestare
a Roma:
Impediamo la Finanziaria- massacro
NO ai licenziamenti, all’attacco alla spesa sociale e ai lavoratori pubblici,
SI alla tutela dei pensionati, dei precari, dei disoccupati.
Cancellazione del Collegato Lavoro, dei tagli nella Scuola e nei servizi
pubblici.
Tassiamo i grandi patrimoni e le operazioni finanziarie; non un euro o un
posto di lavoro in meno per salvare banche, finanzieri e padroni.
Respingiamo l’attacco al diritto di sciopero, ai diritti sindacali e del
lavoro, ai contratti, alle pensioni, ai beni comuni.
A fianco dei lavoratori greci ed europei in lotta.
Comitato insegnanti precari Sanniti
Partito della Rifondazione Comunista
Federazione della Sinistra
Centro Sociale Depistaggio
Comitato in lotta dei lavoratori dei Consorzi
Da Benevento ore 11:00 presso chiesa S Gennaro partirà un pullman gratis. Per prenotazioni 082450406 oppure contattarmi su FB.
giovedì 27 maggio 2010
La crisi avanza cos' come la nella scuola sarà mattanza....
Da oltre un anno i precari della scuola parlano della crisi economica che
avanza, di licenziamenti di massa del personale scolastico e non. Spesso
derisi, da chi ci governa, definiti catastrofisti da chi Presiede. Ora,
considerata la situazione, "gli accusatori" devono per forza dichiarare
l'inesorabile fallimento dello Stato e ammettere ciò che abilmente, o quasi,
avevano nascosto attraverso i media: la gravità di una crisi che è solo ai
primordi. Tagli alle Regiomi, ai Comuni, blocco dei salari dei pensionamenti,
riduzione degli aiuti sociali tutte manovre che colpiscono una fetta di
popolazione di per sè martoriata che con grosse difficoltà riesce ad arrivare a
stento alla fine del mese." Non saranno messe le mani nelle tasche degli
Italiani " spesso viene dichiarato omettendo però di dire " direttamente!". Il
blocco dell'aumento salariale, delle assunzioni, degli scatti di anzianità,
delle finestre pensionistiche non solo mettono le mani nelle tasche ma le
perforeranno gravemente se si considera che i tagli dei fondi a Regioni e
Comuni comporteranno un elevato aumento delle tasse locali, che l"'introduzione
del pagamento dei pedaggio sui raccordi autostradali, la riduzione degli
ammortizzatori sociali, l'aumento delle tariffe, della benzina, dei beni di
consumo fondamentali prosciugheranno rapidamente gli stipendi striminziti dei
dipendenti pubblici. Chiedono sacrifici e noi chiediamo e i loro? Perchè non
dimezzano gli stipendi degli Istituzionali? Perchè non eliminano le feste, gli
spechri, gli incarichi ad amici e parenti sconsiderati? Perchè non bloccano le
finestre pensionistiche dei parlamentari che dopo un solo mandato hanno diritto
alla pensione a vita? perchè non sanzionano chi trasferisce illegalmente i
profitti all'estero ed evade ? Perchè non tassano le rendite, le banche? Perchè
la crisi delle banche e delle speculazioni borsistiche deve ripercuotersi
sempre sui più deboli? A questo si aggiunge il silenzio dei rappresentanti
Regionali e Parlamentari del Sannio. Impegnati a discutere sui problemi interni
al partito, ad accusarsi reciprocamente di "comunismo" di "incompetenza", a
pensare a un improbabile passaggio nel Molise dimenticano volutamente, per
comodità che la crisi è particolarmente sentita e vissuta nel Nostro
Territorio. Assenti all'incontro del 21 maggio presso il Comune di Benevento i
consiglieri Regionali Del Basso De Caro , Sandra Lonardo Mastella e il Senatore
Izzo invitati a partecipare all'assemblea dal titolo " La scuola ai minimi
termini" e silenti sull'argomento. Presenti come sempre il Sindaco, gli
assessori all'Istruzione e alla cultura Ionico, Palmieri e Falato e i
rappresentanti sindacali di Cisl, Gilda, Flccgil,Snals ,fortemente preoccupati
come noi delle prospettive poco rosee che si paventano. Gli incontri con
l'Onorevole De Girolamo e il senatore Viespoli hanno sortito un "vedremo a
livello Regionale" perchè a livello Parlamentare hanno tutti le mani legate.
Vorremmo ricordare che 769 lavoratori precari della scuola Sannita sono senza
lavoro da oltre un anno e che per loro non esiste alcuna forma di aiuto e di
sostegno al reddito. Gli onorevoli e i Senatori tutti dovrebbero dichiarare la
loro impossibilità a fare qualcosa guardandoli tutti e 769 negli occhi,
dovrebbero dirlo ai figli dei 769 lavoratori fantasma, dovrebbero dirlo ai
creditori dei 769 desaparacidos! Proprio oggi Bossi dichiara "La Provincia di
Bergamo resta o sarà guerra Civile!" L'esponente del partito dell'amore con
toni pacifisti strappa e porta a casa un'altra vittoria e il Governo
immediatamente fa retromarcia. Come mai il Sud non ha tanto ardire? Come mai
non si riesce a rappresentare il proprio territorio con la stessa fermezza
della Lega?Come mai i Fas vengono elargiti in percentuale maggiore al Nordi se
per legge l'85% spetta al sud.? Come mai non si è in grado di mantenere nemmeno
quanto spetta al Mezzogiorno per legge? Non è compito di chi viene eletto,
rappresentare le esigenze della popolazione? Qual'è il loro ruolo? Difendere se
stessi o la propria gente? Siamo sconcertati e fortemente delusi ma nonostante
ciò continueremo a denunciare, a protestare, a scendere in strada tutti i
giorni,. E' necessario organizzare uno sciopero generale in cui i Sindacati
tutti compatti scendano insieme ai lavoratori sempre più precari dando un forte
segnale: quello di voler davvero cambiare la politica del compromesso che
compromette il povero dipendente.
Comitato insegnanti Precari sanniti
avanza, di licenziamenti di massa del personale scolastico e non. Spesso
derisi, da chi ci governa, definiti catastrofisti da chi Presiede. Ora,
considerata la situazione, "gli accusatori" devono per forza dichiarare
l'inesorabile fallimento dello Stato e ammettere ciò che abilmente, o quasi,
avevano nascosto attraverso i media: la gravità di una crisi che è solo ai
primordi. Tagli alle Regiomi, ai Comuni, blocco dei salari dei pensionamenti,
riduzione degli aiuti sociali tutte manovre che colpiscono una fetta di
popolazione di per sè martoriata che con grosse difficoltà riesce ad arrivare a
stento alla fine del mese." Non saranno messe le mani nelle tasche degli
Italiani " spesso viene dichiarato omettendo però di dire " direttamente!". Il
blocco dell'aumento salariale, delle assunzioni, degli scatti di anzianità,
delle finestre pensionistiche non solo mettono le mani nelle tasche ma le
perforeranno gravemente se si considera che i tagli dei fondi a Regioni e
Comuni comporteranno un elevato aumento delle tasse locali, che l"'introduzione
del pagamento dei pedaggio sui raccordi autostradali, la riduzione degli
ammortizzatori sociali, l'aumento delle tariffe, della benzina, dei beni di
consumo fondamentali prosciugheranno rapidamente gli stipendi striminziti dei
dipendenti pubblici. Chiedono sacrifici e noi chiediamo e i loro? Perchè non
dimezzano gli stipendi degli Istituzionali? Perchè non eliminano le feste, gli
spechri, gli incarichi ad amici e parenti sconsiderati? Perchè non bloccano le
finestre pensionistiche dei parlamentari che dopo un solo mandato hanno diritto
alla pensione a vita? perchè non sanzionano chi trasferisce illegalmente i
profitti all'estero ed evade ? Perchè non tassano le rendite, le banche? Perchè
la crisi delle banche e delle speculazioni borsistiche deve ripercuotersi
sempre sui più deboli? A questo si aggiunge il silenzio dei rappresentanti
Regionali e Parlamentari del Sannio. Impegnati a discutere sui problemi interni
al partito, ad accusarsi reciprocamente di "comunismo" di "incompetenza", a
pensare a un improbabile passaggio nel Molise dimenticano volutamente, per
comodità che la crisi è particolarmente sentita e vissuta nel Nostro
Territorio. Assenti all'incontro del 21 maggio presso il Comune di Benevento i
consiglieri Regionali Del Basso De Caro , Sandra Lonardo Mastella e il Senatore
Izzo invitati a partecipare all'assemblea dal titolo " La scuola ai minimi
termini" e silenti sull'argomento. Presenti come sempre il Sindaco, gli
assessori all'Istruzione e alla cultura Ionico, Palmieri e Falato e i
rappresentanti sindacali di Cisl, Gilda, Flccgil,Snals ,fortemente preoccupati
come noi delle prospettive poco rosee che si paventano. Gli incontri con
l'Onorevole De Girolamo e il senatore Viespoli hanno sortito un "vedremo a
livello Regionale" perchè a livello Parlamentare hanno tutti le mani legate.
Vorremmo ricordare che 769 lavoratori precari della scuola Sannita sono senza
lavoro da oltre un anno e che per loro non esiste alcuna forma di aiuto e di
sostegno al reddito. Gli onorevoli e i Senatori tutti dovrebbero dichiarare la
loro impossibilità a fare qualcosa guardandoli tutti e 769 negli occhi,
dovrebbero dirlo ai figli dei 769 lavoratori fantasma, dovrebbero dirlo ai
creditori dei 769 desaparacidos! Proprio oggi Bossi dichiara "La Provincia di
Bergamo resta o sarà guerra Civile!" L'esponente del partito dell'amore con
toni pacifisti strappa e porta a casa un'altra vittoria e il Governo
immediatamente fa retromarcia. Come mai il Sud non ha tanto ardire? Come mai
non si riesce a rappresentare il proprio territorio con la stessa fermezza
della Lega?Come mai i Fas vengono elargiti in percentuale maggiore al Nordi se
per legge l'85% spetta al sud.? Come mai non si è in grado di mantenere nemmeno
quanto spetta al Mezzogiorno per legge? Non è compito di chi viene eletto,
rappresentare le esigenze della popolazione? Qual'è il loro ruolo? Difendere se
stessi o la propria gente? Siamo sconcertati e fortemente delusi ma nonostante
ciò continueremo a denunciare, a protestare, a scendere in strada tutti i
giorni,. E' necessario organizzare uno sciopero generale in cui i Sindacati
tutti compatti scendano insieme ai lavoratori sempre più precari dando un forte
segnale: quello di voler davvero cambiare la politica del compromesso che
compromette il povero dipendente.
Comitato insegnanti Precari sanniti
sabato 17 aprile 2010
E adesso? Ben 3886 espulsioni senza giusta causa di docenti qualificati nella nostra Regione!
40558 licenziamenti complessivi dell personale precario docente ed ATA in tutta Italia. Ben 3886 espulsioni senza giusta causa di docenti qualificati nella nostra Regione, naturalmente capolista della scure inferta dal ministro Gelmini all'Istruzione Pubblica. Si è in attesa di ricevere i dati relativi al personale ATA ( 15000 in meno in tutta Italia!) che di sicuro saranno raccapriccianti ed allarmanti per la Campania . Il Sannio, già di per sè fortemente colpito dalla crisi occupazionale, ne uscirà letteralmente a brandelli. Se ipoteticamente venissero licenziati tutti i 41000 operai degli stabilimenti Fiat e petrolchimici d'Italia si scatenerebbe giustamente il finimondo a tutti i livelli politico-istituzionali e sindacalli. In questo caso il datore di lavoro che destituisce è lo stesso che legifera e che si paraventa dietro annunci ad effetto atti a spostare l'attenzione dell'opinione pubblica. Il decreto salvaprecari è stato pubblicizzato come la panacea a tutti i mali: 8 mesi di salario garantito, riconoscimento di 12 punti e priorità nelle graduatorie. Il Governo ha però ,volutamente omesso di specificare che questo intervento seppur prorogato di un altro anno, non sarà più valido per i fruitori dello scorso perchè privi dei requisiti di riammissione, ha intenzionalmente sorvolato sul fatto che a partire da oggi vengono confermati definitivamente i licenziamenti di 42000 precari beneficiari e non del passato emendamento. Iil Comitato Insegnanti Precari Sanniti attraverso una petizione partita lo scorso 10 aprile rivolge 10 quesiti ai Rappresentanti Istituzionali , Provinciali e Comunali della Provincia:
1) Il Governo Berlusconi che minimizza sugli effetti della crisi, che parla di speranza , ottimismo, che parla di amore, di "fare" cosa risponde ai 42000 lavoratori licenziati senza giusta causa lo scorso anno e agli altri 40588 che caccerà il corrente?
2).Le istituzioni locali rappresentate dal PD che fino ad ora hanno espresso solidarietà e fatto promesse , ora che il danno irreparabile è fatto come hanno intenzione di intervenire?
3) I nostri amminisratori che in molte occasioni hanno lodato la scuola popolare daranno sostegno attivo a questa iniziativa?
4)Si è parlato di progetti, di sostegni, di devolvere parte dei gettoni di presenza dei consigli e delle commissioni alle casse di resistenza dei lavoratorii.Si parla continuamente di solidarietà ci saranno azioni mirate?
5) Alle Istituzioni Locali, al Presidente della Provincia e all'Assessore alla cultura Palmieri e soprattutto al neo eletto consigliere De Caro chiediamo :che fine hanno fatto i protocolli d'intesa sottoscritti con la Regione Campania tanto propagandati in questi mesi di campagna elettorale e in quelli passatii?
6) Sottosegratario al Wellfare Viespoli come mai non ha mantenuto fede agli impegni presi durante l'occupazione sul tetto dell'Usp di Benevento e alle rassicurazioni fatte ad Elvira Mernone ( la precaria svenuta per il caldo eccessivo prima del suo arrivo!). Considerato il numero eccessivo di licenziamenti ha ragione a direche non sarà necessario risalire sui tetti nel 2010. Saremo infatti tutte obbligate ad arrampicarci su di una gru!
7) Onorevole De Girolamo come mai l'emendamento Valditara, da lei tanto sostenuto e pubblicizzato mediaticamente, non e mai stato stato approvato? La preoccupazione espressa nei nostri confronti, la determinazione di risolvere la questione spinosa di "questi poveri precari" dov'è finita? In ostaggio forse della Lega? Cosa pensa dell'intenzione del Partito Padano di impedire ai professori volgarmente definiti "terroni" e mai difesi da alcuno, di poter andare ad insegnare nei loro territori?
8) Onorevoli Colasanto, Mastella e Del Basso come intendete affrontare le sorti di oltre 1000 licenziati del vostro territorio a voi tanto a "cuore"?
9) Visto che le promesse e gli impegni presi cadono nel dimenticatoio, non è che questa solidarietà sia solo " di facciata" utile strumentalmente per attaccarvi a vicenda?
10) Chiediamo che le risposte vengano fornite pubblicamente, guardando e fissando costantemente le vittime sacrificali di un intervento scellerato, poco cristiano e cinico, intervento, scaturito da una eccellente politica del"fare" danni irreparabili: i nostri FIGLI!
Comitato Insegnanti Precari Sanniti
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