NO AI DIRITTI PRECARI!

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martedì 16 marzo 2010

Lettera di una precaria della scuola a Viespoli: la Sua indifferenza mi fa rabbrividire...


Senatore Viespoli sono Elvira la precaria che questa estate era sul tetto per reclamare diritti e dignità lavorativa. Ricorda ero sul lettino a causa di un calo pressoreo dovuto al caldo soffocante del manto di catrame che rivestiva il tetto del Provveditorato. Ricorda bene le mie lacrime e la mia disperazione e le parole dei medici che mi esortavano a non proseguire in un'impresa rischiosa alla salute di noi tutte. Io ricordo benissimo il Suo sguardo abbassato e il Suo disagio dinnanzi a un quadro straziante come ho impresso nella mente l'immagine nitida della Sua stretta di mano e delle Sue parole: "non sarà necessario risalire sul tetto il prossimo anno perchè sarà trovata una soluzione". Tutti hanno ascoltato le Sue affermazioni che sono svanite nel vuoto e che si sono rivelate una grandissima presa in giro per noi tutti. Senatore Lei sostiene di essere sensibile alle vertenze lavorative ma io aggiungerei solo a qualche rara eccezione. Sono mesi che denunciamo il fallimento dei provvedimeni che il Governo che rappresenta porta avanti. Da sempre Le chiediamo un confronto e Lei ci risponde con un cinico e assordante silenzio quasi volesse confermare la piena e totale indifferenza verso dei lavoratori di serie D! Le ricordo che dal primo di marzo 500 miei colleghi non percepiscono nemmeno l'indennità di disoccupazione, si proprio quella tanto osannata ancora di salvezza proclamata dal ministro Gelmini. Sa quelle persone, lasciate nel dimenticatoio hanno famiglia e seppur ci provino a trovare disperatamente un nuovo impiego ricevono solo porte sbattute in faccia .Troppo vecchi a 40 e passa anni non li vuole più nessuno sebbene abbiano esperienza e professionlità da vendere. Si rende conto della grave crisi occupazionale nella Provincia e il Suo disinteresse in questo momento particolare mi fa rabbrividire. Lei sottosegretario al Wellfare , beneventano intanto, si dichiara sensibile omettendo di dire: solo per pochi eletti! Tra non molto saremo costretti a reclamare quei diritti con azioni che non andrebbero fatte in un PAESE civile sensibile e vicino ai lavoratori in difficoltà. Sono rammaricata e nel vedere tanta sofferanza e cotanta indifferenza mi vien voglia di lasciare questo Paese.

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